L’apiólu era usato, principalmente per praticare un forellino nella botte per spillare il vino soprattutto per assaggio; il foro veniva, poi, richiuso con uno zeppo, se si prevedeva la continuità dell’uso, altrimenti vi si inseriva della canapa (stoppa) che all’occorrenza si toglieva con l’apiólu. C’erano delle regole di foratura:
1) quando si riempiva la botte con il mosto si praticava un forellino a circa 10 cm dall’apice, quando si intravedeva la goccia fuoriscire, si ostruiva il forellino e si procedeva alla riempitura completa con cautela.
2) Si praticava un forellino per spillare il vino, ad una altezza tale che, arrivati a togliere il liquido fino al quel punto, poi era ora di mutare il vino.
1. in fondo loc.avv. 2. in basso 3. a piedi*
♦ dal latino apud_pedem ( apud regge l’acc. e ap- raddoppia la p) appedem = vicino al piede (fondo)( pes-pedis vul dire anche [in] basso, [in] fondo). Attenzione, non è la fusione tra a +pedi ma tra apud+pedem * per scrivere a piedi si scrive a pedi ma nel parlato, siccome a si fonde col vocabolo diventa appedi. ♠ da capu appedi ‘ = dall’inizio alla fine me l’hó fatta tutta a pedi! = l’ho fatta tutta a piedi!
1. appellare 2. ricominciare v. 3. fare l’appello .
Nel gioco della morra, ricominciare da capo per l’errore di uno dei giocatori
♥Questo verbo ha anche la forma riflessiva che si coniuga interponendo i pronomi riflessivi ME, TE, SSE, CE, VVE.