lesso agg. e s.m. aggettivo: A me non me piace ó pesce allissu; sostantivo: Óggi, appréssu, m’hó magnatu l’allissu.
♠ beat’issu cóttu allissu!
Dizionario (Pagina 4 di 89)
attorno avv. ♠ Te va reggirènno alluturnu, mmece de fà quello ch’ha da fa?
1. allocco s.m.
2. cuculo* (fig. sinonimo) persona goffa e stupida “Mò, sta a ffà l’aluccu!” “Chi, quill’aluccu de Tizio? ”
* Anche se non è il medesimo animale, i due termini, figurativamente sono sinonimi. ♠ “”scortaru e nuci a l’aluccu, che ce ne tenea 365 pisilicchi” finirono anche le noci dell’allocco che ne aveva 365 misure (aveva perso un anno)
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amaro agg.
amaro (come liquore) s.m.
♥ il diminutivo “amarognolo“ in moriconese viene usato da qualche anno ma in verità si direbbe mmaréa
♠ “amaru come có fele“, amaro come il fiele; “me pare che mmaréa“, mi sembra un po’ amarognolo
“un ducittu, un’amarittu: non zà de’ ncazzu“, un dolcetto, un amaretto: non sa di nulla.
1. ambire 2. aspirare v.
All’infinito diventa ambìne: “tu pó ambìne a quello che te pare, ma se no je lla fà…/ tu puoi ambire a quello che vuoi, ma se non ce la fai…”
vedi crócu
ambra, in moriconese, è usato solamente come sinonimo di chiarezza, trasparenza
Amilcare n. proprio
immaginare v.
Si usa solo nell’espressione di rimprovero bonario, come da esempio audio.
Il termine AMMAÍTTE è probabilmente la sincrasi di ammazzate e mai .
1. perbacco* 2. accipicchia
È un’interiezione usata, di solito, al posto di “ammazzalo” in senso bonario. Come dire” perbacco come sei bravo!” però si dice anche in modo negativo, quando si commette una scorrettezza, sempre in tono amichevole. Veramente il termine dovrebbe essere AMMAPPA.. con l’aggiunta del pronome LA, LE, LI, LU, TE, VE .
Infatti quando è impersonale si usa AMMAPPAÓH!
amen loc latina, così sia ♠ «è passatu l’angilu e ha ittu ammene » detto di fatto accaduto in modo subitaneo e imprevedibile
pensile s.m.
lonze, pomodori, peperoncini ecc. )
angina pectoris s.m.♦ lat. anginae pectoris ♠ Eh! J’à piatu un’anginopetto e c’è remasu!
vispo agg.
dinanzi avv.
♣ « llèvamette da nnanzi sennò te struppio: togliti di torno altrimenti ti storpio (faccio del male)»
avi s.m. ♣ non fà come l’antichi, magnavanu a scorza e buttavanu i fichi.
trivella (piccola)
1) quando si riempiva la botte con il mosto si praticava un forellino a circa 10 cm dall’apice, quando si intravedeva la goccia fuoriscire, si ostruiva il forellino e si procedeva alla riempitura completa con cautela.
2) Si praticava un forellino per spillare il vino, ad una altezza tale che, arrivati a togliere il liquido fino al quel punto, poi era ora di mutare il vino.
1. in fondo loc.avv.
2. in basso 3. a piedi*
♦ dal latino apud_pedem ( apud regge l’acc. e ap- raddoppia la p) appedem = vicino al piede (fondo)( pes-pedis vul dire anche [in] basso, [in] fondo). Attenzione, non è la fusione tra a +pedi ma tra apud+pedem * per scrivere a piedi si scrive a pedi ma nel parlato, siccome a si fonde col vocabolo diventa appedi. ♠ da capu appedi ‘ = dall’inizio alla fine
me l’hó fatta tutta a pedi! = l’ho fatta tutta a piedi!